La conoscenza di Dio costituisce il nucleo teologico del libro di Osea. Le due metafore di sposo e padre sono strutture espressive portanti della comunicazione del profeta. Entrambe sono presenti in testi fondamentali dell’Antico e del Nuovo Testamento, ma trovano in Osea il loro qualificato testimone. Il profeta non si pone mai nelle vesti del «solito uomo» che, ricorrendo a luoghi comuni, non osa e non vuole mettere in crisi il «solito Dio», ma ha il coraggio di testimoniare i tratti di un Dio diverso e inaudito. Os 1-2 e Os 11 vengono affrontati nella prospettiva comunicativa in ogni stadio dell’analisi esegetica. In questo modo il senso del testo non è colto unicamente attraverso riferimenti storici o redazionali, bensì mediante le sue potenzialità pragmatiche. Più che nella speculazione teologica, i lettori si scoprono coinvolti nel pathos di un dinamismo interpersonale.

Elżbieta M. Obara ha conseguito il dottorato presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma. Insegna letteratura profetica alla Pontificia Università Gregoriana. Si interessa in maniera particolare della dimensione comunicativa e pragmatica dei testi biblici. Tra le sue opere si possono ricordare: Le strategie di Dio. Dinamiche comunicative nei discorsi divini del Trito-Isaia (2010); Lamentazioni. Introduzione, traduzione e commento (2012).