isbn 9788810559154
collana
P6
Lapislazzuli

confezione: Brossura con bandelle
pubblicazione: ottobre 2017
pagine: 216
peso: 248 grammi
I Viaggi di Beniamino Terzo
Presentazione di Claudio Magris. Traduzione e postfazione di Daniela Leoni
Spinto dalla lettura di favolosi libri di viaggio, Beniamino si avventura nel mondo accompagnato dal burlesco e assennato scudiero Senderl. Questa versione ebraica del Don Chisciotte è il capolavoro poetico di un’odissea comune alla letteratura yiddish, i cui eroi lasciano i piccoli e circoscritti borghi ebraici dell’Europa orientale per avventurarsi nel vasto e sconosciuto mondo. Non tanto per ricercare il nuovo, quanto per scoprire e accertare - sotto le apparenze, non di rado inquietanti, del diverso e del moderno - la presenza consolante di ciò che è già noto e familiare.«Mendele è un classico; nei suoi racconti la vita non finisce mai, e l’avvicendarsi di riso e pianto è sempre intriso di significato. Ci insegna a ridere delle nostre sventure e questo riso è l’espressione della resistenza e dell’amore, di quella che Saba avrebbe chiamato "la calda vita"». (Claudio Magris)

SOMMARIO

Presentazione (C. Magris).  Prefazione (Mendele il Libraio).  I. Chi è Beniamino, da dove viene e come gli venne in mente improvvisamente di compiere un viaggio.  II. Come il nostro eroe divenne «Beniamino il Martire» e sua moglie «Selde l’Agune». III. Come Beniamino scelse come suo compagno Senderl, detto «la donna».  IV. Come Beniamino e Senderl lasciarono Tunejadovka. V. Che cosa capitò ai nostri viaggiatori, subito dopo il loro primo passo fuori dallo shtetl. VI. Beniamino riceve uno schiaffo. VII. Come per causa di Beniamino ci fu uno sconvolgimento nella politica. VIII. Come i nostri viaggiatori andarono mendicando di casa in casa.  IX. Come i meriti dei progenitori vennero in aiuto dei nostri due viaggiatori.  X. Urrà, Ebrei rossi!!!  XI. Cose stupende e meravigliose viste sul fiume Pjatignilovka.  XII. Come i nostri viaggiatori furono condotti al Bagno. XIII. Come i nostri viaggiatori furono arruolati, divenendo dei soldati.  XIV. «Tutto è bene quel che finisce bene!».  Postfazione (D. Leoni). Mendele Moicher Sfurim: il «nonno» della letteratura jiddish.  Glossario.
Mendele Moicher Sfurim, che in ebraico significa «Mendele il venditore di libri» è lo pseudonimo di Sholem Yankev Abramowitsch (1833-1917), scrittore bielorusso di religione ebraica. Considerato il progenitore della moderna letteratura yiddish e delle letteratura in ebraico moderno, esordì come scrittore con racconti e saggi di denuncia sociale, temi che attraversano tutta la sua produzione e che spesso vengono affrontati con inconfondibile ironia. Claudio Magris, germanista e scrittore, ha insegnato Lingua e letteratura tedesca nelle Università di Trieste e Torino. Studioso della cultura mitteleuropea e della tradizione ebraico-orientale, è autore di saggi, romanzi e racconti. È membro dell’Accademia dei Lincei e collabora con il Corriere della Sera. Daniela Leoni insegna Letteratura chassidica all’Istituto Superiore di Scienze Religiose «Ferrini» di Modena e ha insegnato Letteratura yiddish all’Università di Bologna.

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